
đĽ Lezioni sul Tatami di Andrea Costa
Un romanzo intenso sul corpo, il tempo e il coraggio di ricominciare
âNon è mai troppo tardi per imparare a combattere.â
Con questa frase, semplice e spiazzante, comincia la rinascita di Marco, il protagonista di Lezioni sul Tatami, il nuovo romanzo di Andrea Costa, disponibile in formato Kindle e cartaceo. Un libro che parla sottovoce, ma che arriva dritto al cuore di chi ha conosciuto il peso della routine, delle scelte mancate, dei silenzi troppo lunghi.
đ Un uomo, una resa silenziosa, un colpo di reni
Marco ha 45 anni, un lavoro alienante in un magazzino della periferia romana e un rapporto incrinato con sua figlia, Sara. Le sue giornate scorrono identiche, grigie, senza attrito. Costa descrive questa staticitĂ con maestria: i dettagli della sveglia, il rumore della moka, il cielo di Roma che pesa come una coperta bagnata. Marco non vive: sopravvive.
Eppure, dentro quella stasi, qualcosa si muove. Una vibrazione, un bisogno taciuto per troppo tempo. Ă un gesto banale â cercare su Google un corso di Brazilian Jiu-Jitsu â a cambiare tutto. Da quel momento in poi, il tatami diventa il luogo della trasformazione: fisica, emotiva, esistenziale.
đ§ Il tatami come spazio simbolico
Nel romanzo, il tatami non è solo un tappeto da combattimento. Ă metafora del corpo che cade, che si rialza, che impara dai colpi. Ă il luogo dove Marco si confronta con le proprie paure, dove accetta la fatica, la sconfitta, lâumiltĂ di ricominciare da zero. Lâautore riesce a rendere ogni allenamento un passaggio di crescita, un atto poetico di resistenza.
Quello che colpisce è la sinceritĂ del racconto: non ci sono scorciatoie, nĂŠ miracoli. Câè solo un uomo che lentamente ricostruisce se stesso, allenamento dopo allenamento, abbracciando la vulnerabilitĂ come unica via per evolvere.
đ¨âđ§ Una storia di paternitĂ e riconciliazione
Il cuore del romanzo, però, non è lo sport. Ă lâamore imperfetto, spezzato e mai spento, tra un padre e una figlia. Il messaggio di Sara â âOggi non posso venire. Ti chiamo domani.â â è una ferita che pulsa in tutto il primo capitolo. Marco non è solo un uomo stanco: è un padre che si sente invisibile, che porta su di sĂŠ il peso della distanza e del rimorso.
Il Brazilian Jiu-Jitsu diventa cosĂŹ un atto dâamore, il tentativo disperato e coraggioso di rimettersi in gioco per essere un uomo migliore, un padre presente, un esempio. Costa ci mostra con delicatezza quanto sia difficile e potente chiedere perdono senza parole, solo con lâesempio, il sudore, la costanza.
âď¸ Stile narrativo: asciutto, profondo, autentico
Andrea Costa scrive con uno stile scarno, cinematografico, visivo, ma capace di accendere emozioni profonde. Le sue frasi corte, secche, non cercano lâeffetto: raccontano la veritĂ . La Roma che descrive è reale, periferica, dura. I personaggi â da Luca, il collega che scherza per non affondare, al maestro silenzioso del dojo â sono credibili, mai macchiette.
Costa non giudica, non consola, ma osserva. E ci lascia dentro la fatica del cambiamento, la bellezza di un gesto lento, il sapore di una pizza lasciata a raffreddare perchÊ qualcosa, dentro, si è appena acceso.
đĄ PerchĂŠ leggere Lezioni sul Tatami
- PerchÊ è un romanzo sincero e necessario, che parla a chiunque abbia mai sentito di aver smesso di vivere.
- PerchÊ ci ricorda che ogni giorno può essere il primo di una nuova vita, anche se hai quarantacinque anni e mille cicatrici.
- PerchĂŠ trasforma la lotta fisica in crescita spirituale, in un percorso emotivo che lascia il segno.
- PerchĂŠ è una dichiarazione dâamore alla resilienza, allâumiltĂ , alla forza silenziosa degli uomini stanchi che scelgono di non arrendersi.
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